Il judo a Ponticelli

02.04.2019

Una disciplina sportiva in cui primeggiano i napoletani

Il judo come disciplina sportiva di stampo partenopeo. Un'eccellenza vera nel campo dello sport napoletano, messa in pratica in maniera impeccabile dalla famiglia Parlati. Massimo, Erico e Raffaele hanno costruito il loro impero del judo: una fortuna per lo sport italiano. La loro capitale è la palestra Nippon Club Napoli, sita in via Argine, nel quartiere di Ponticelli a Napoli. Un luogo dove non solo sono riusciti a dare concretezza al sogno di fare judo a Napoli, ma sono riusciti a creare in un territorio difficile un vero e proprio polo di legalità.La Nippon Club ed i suoi campioni: i fratelli Parlati Nell'intervista congiunta rilasciata a Desportibus sia Massimo, che Raffaele ed Erico, a dimostrazione della loro comunione d'intenti, parlano a scaglioni con un pensiero unico:"Nippon Club Napoli nasce circa 25 anni fa proprio per l'esigenza di dare un luogo dove fare sport ai ragazzi - spiegano -. Abbiamo iniziato in uno scantinato, proprio come tutte le palestre che iniziavano in quel periodo. Poi mano, mano, siamo venuti in questa struttura circa 20 anni fa. A Ponticelli non esisteva un luogo come questo, noi siamo originari di Napoli centro, ai quartieri spagnoli. Facevamo judo a via Monte di Dio, e ci ponevamo proprio il problema di arrivare fin là perché all'epoca non vi era un'adeguata rete di trasporto pubblico. Appena abbiamo aperto la sede c'è stato un grande riscontro: dopo due anni un nostro allievo è divenuto subito Campione d'Italia. Avevamo molti ragazzini che venivano dai quartieri un po' più disagiati, ed avevano una marcia in più proprio per questo sentimento di riscatto che covavano.

Una vera e propria funzione sociale e di riscatto per la propria vita Non solo una funzione sportiva ma anche, e soprattutto, sociale:"Ci sono ragazzi che si sono trasferiti proprio qua a Napoli per fare judo con noi - aggiungono i tre fratelli -. Siamo passati dalle medaglie italiane a vincere un campionato mondiale di judo maschile, e siamo stati i primi in Italia. Dopo due anni abbiamo replicato l'impresa. Se si pensa che ad oggi l'Italia ha vinto, dalle classi giovanili fino ai senior, solo due titoli mondiali e li abbiamo vinti noi. Il nostro plamarés è molto ampio. Il 2018 si è aperto bene perché i miei due figli hanno vinto entrambi il titolo assoluto. Giovanni Esposito in Austria ha vinto la medaglia di bronzo.

La cosa che ci piace sottolineare è che, al di là delle oltre 250 medaglie, tutti questi ragazzi hanno avuto un futuro nel judo.

Significa per noi aver avuto un futuro lavorativo a questi ragazzi che sono diventati eccellenze in questa disciplina. La mentalità di primeggiare, di divenire un'eccellenza, l'abbiamo trasmessa anche in altri ambiti: molti ragazzi ad esempio hanno avuto un futuro come grandi professionisti in vari ambiti. Alcuni sono riusciti ad entrare nel Gruppo Sportivo Le Fiamme d'Oro e quindi riescono a percepire uno stipendio per poter allenarsi seguendo la propria passione. Credo che in questo senso il judo abbia influito fortemente.

Dico spesso ai ragazzi che focalizzare l'attenzione li aiuta con lo studio. Molti ragazzi hanno avuto dei miglioramenti in questo modo anche in altri ambiti. Molto spesso diciamo ai ragazzi di non inventare scuse nella loro vita, noi cerchiamo anche di cambiare questa mentalità preponderante del 'piangersi addosso' ".

Un progetto che si rivolge anche ai più piccoli

"Come Nippon Club abbiamo combattuto anche la dispersione scolastica con progetti delle scuole - asseriscono parlando dei progetti tenuti nelle scuole -. Siamo diventati un punto di riferimento anche per i genitori, proprio perché attraverso la scuola abbiamo tolto i ragazzi dalla strada. Per i genitori siamo diventati un polo di legalità preponderante qui a Ponticelli. Siamo un punto di riferimento sociale. Il fatto è che tutti, anche i cosiddetti scugnizzi, vogliono essere valorizzati. Molti di loro vengono in palestra perché riscoprono un'identità. Al di fuori non hanno un punto di riferimento, invece quando mettono piede in palestra scoprono che esistono degli esempi positivi e si rivedono nei campioni che vedono sul tappeto. Qui si combatte tutti insieme e con molta umiltà, ci si aiuta vicendevolmente. Di base noi ci consideriamo come una famiglia, c'è molta solidarietà".

Christian Parlati, una delle stelle del Judo partenopeo e italiano, ci dice una semplice cosa, che ci spiazza e ci ha fatto emozionare:: "Consiglio il judo ma soprattutto consiglio lo sport in generale - dice riportando la proprio testimonianza-. Il judo a noi tutti ha dato la disciplina, il rispetto, l'amicizia col compagno, la tenacia di rialzarsi dopo una sconfitta e di tornare a lavorare dopo una vittoria. Personalmente penso siano valori molto importanti".

I fratelli Parlati concludono presentando il loro programma d'allenamento: "I ragazzi si allenano tutti i giorni, le professioni la mattina e la sera mentre i ragazzi a seconda dell'età si allenano in giorni differenti con corsi differenti. Per i più piccoli abbiamo delle attività sportive, che chiaramente li avvicinano al judo con il gioco".

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